Riassunto: Nel segno

Il protagonista della novella Nel segno (L. Pirandello) è Raffaella Òsimo, una giovanotta sud-Italiana (calabrese) che ha sperimentato travolgente tragedia straziante.

Raffaella è un’orfana — entrambi sua madre e suo padre sono morti. Non conosciamo le circostanze della morte di sua madre. (Per aggiungere la beffa al danno, forse è morta durante il parto di Raffaela… questo sarebbe coerente con il tono della novella, vero?)   ;>)

Suo padre, d’altra parte, è stato brutalmente assassinato. Quando è stato ucciso, suo padre era il segretario di un uomo politico, barone Barni, e il Barni era nel bel mezzo di una campagna politica. L’assassino non è mai stato identificato e mai catturato. Tuttavia lui era, con ogni probabilità, pagato dagli avversari del Barni.

Raffaella ha perso non solo suo padre… infatti lui era qualcuno che avrebbe sostenuto i sforzi di Raffaella di studiare e di ottenere una licenza come insegnante. (Secondo me, questo atteggiamento-possibilità implica che la famiglia Òsimo, prima della morte del padre, era nella classe media della società Italiana.)

Nel loro insieme, Raffaella ha perso non solo entrambi dei suoi genitori ma anche la sua aspirazione d’avere una professione. Queste perdite, ovviamente, sarebbero alterare profondamente il corso della sua vita.

In quello che sembra essere un atto di carità — che tuttavia Pirandello sembra descrive come un atto cinico — il Barni accoglie Raffaella nella casa sua a Roma.

Eletto deputato, il Barni, sapendola anche orfana di madre e sola, per farsi bello d’un atto di carità di fronte agli elettori, la aveva accolta in casa.

Raffaella è descritta come un membro della famiglia, ma in realtà lei è poco più che una dipendente-serva non retribuita.

Cosí era venuta a Roma, in uno stato incerto: la trattavano come se fosse della famiglia, ma figurava intanto come istitutrice dei figliuoli piú piccoli del barone e anche un po’ come dama di compagnia della baronessa: senza stipendio, beninteso.

Col passare del tempo, Raffaella e il figlio del barone Barni, Riccardo, sono attratti l’uno all’altro: in tempo professano il loro amore reciproco e le altre promesse, e si cominciano a fare progetti per una vita insieme.

…Riccardo, quando questi, come già le aveva promesso, gli avrebbe dichiarato l’amore che sentiva per lei. Oh, era sicurissimo Riccardo che il padre avrebbe condisceso di buona voglia;

Dopo un po’ Raffaella rimane incinta. Riccardo, che ha 19 anni, non ha né il coraggio né il carrattere di mantenere le sue promesse.

…ma aveva appena diciannove anni, era ancora studente di liceo; non si sentiva il coraggio di far quella dichiarazione ai genitori: meglio aspettare qualche anno.

Con l’aiuto della sua famiglia, Riccardo lascia a Roma e va a Firenze.

Prima della nascita del bambino, la famiglia Barni decide di inviare Raffaella in Calabria sotto la cura di sua zia. (Raffaella è tradita, quindi, da Riccardo e dalla sua famiglia.)

Tuttavia, la zia ha suggerito che sarebbe meglio se Raffaella sia rimasta a Roma.

…ma la zia aveva scongiurato il barone di aspettare almeno che la nipote si fosse prima liberata a Roma, per non affrontar lo scandalo in un piccolo paese; e il Barni aveva ceduto, ma a patto che il figliuolo non ne avesse saputo nulla e le avesse credute già fuori di Roma.

Poi il lettore comprende che probabilmente il bambino andrebbe a finire a un’ospizio dei trovatelli. Questo, naturalmente, rappresenta un altro grande perdita personale per Raffaella, chi, disperata, tenta il suicidio.

Dopo il tentativo di suicidio, la zia di Raffaella è ritornata in Calabria. Raffaella diventava un’apprendista di sarta (impoverita… cioè, lei ha perso il suo status come un membro della classe media della società).

Passa un anno. Riccardo torna a Roma, ma lui e Raffaella non si incontrano.

Un giorno, durante un evento a casa di sua sarta-mentore, Raffaella crolla e viene portata all’ospedale. Raffaella sta soffrendo di anemia. Incredibilmente, Raffaella trascorre più di 30 giorni in ospedale ricevendo un trattamento per l’anemia. Questa è la seconda novella in cui il protagonista soffre di anemia, e mi viene in mente che Pirandello usi l’anemia come un proxy per la povertà … cioè, la povertà e le sue conseguenze per dieta e salute.

L’ospedale è affiliata con una scuola di medicina. Un giorno (per caso) Raffaella vede Riccardo dalla finestra della sua camera. (Questo è circa di due anni dopo la nascita del loro bambino.) Riccardo è uno studente di medicina e lui sta camminando con un’altra studentessa di medicina… lui è ovviamente innamorato di lei.

I pazienti in ospedale sono abitualmente invitati ad agevolare le dimostrazioni pratiche di un corso di diagnosi fisica che tutti gli studenti di medicina del primo anno sono tenuti a prendere. Raffaella vuole fare Riccardo vedere lo stato ridotto del suo corpo dopo la nascita del loro bambino: lei decide (aggressivamente) di fare volontariato, il che significa che lei dovrà spogliarsi, esponendo i suoi seni.

Raffaella si stese sul tavolino e guardò la studentessa che si sollevava la veletta su la fronte. Ah, com’era bella, bianca e delicata, con gli occhi celesti, dolci dolci. Ecco che si liberava dalla mantella, prendeva il lapis dermografico che il professore le porgeva e si chinava su lei per scoprirle, con mani non ben sicure, il seno.

Come si scopre, la fidanzata di Riccardo deve eseguire la dimostrazione. Lei non sembra d’avere conoscenza della precedente storia d’amore tra Riccardo e Raffaella e dell’esistenza del bambino).

Riccardo si ritira dalla manifestazione: non fa alcun sforzo per riconoscere la presenza di Raffaella.

Raffaella sentí ridere tutti gli studenti e si riscosse vieppiú smarrita; vide che Riccardo si ritraeva in fondo alla sala, verso la finestra; si guardò attorno; sorrise nervosamente e domandò:

– Che debbo fare?

E si volse a guardare verso la finestra, là in fondo, ove Riccardo s’era rincantucciato, con le spalle volte alla sala.

Alla fine della manifestazione, Raffaella non può più controllare le sue emozioni … singhiozza in modo incontrollabile.

Alla fine della novella Raffaella è sola con il contorno del suo cuore ancora visibile. (Quindi, il titolo della novella.)

Insomma, mi sembra che Pirandello voglia descrivere gli effetti e le conseguenze della perdita e il tradimento. Raffaella ha perso i suoi genitori e suo bambino, nonché la possibilità d’avere una professione e di vivere come un membro della classe media. Inoltre è stata tradita da Riccardo Barni e dalla sua famiglia. Comprendiamo le differenze inique e ingiuste tra le classi economiche della società Italiana nel Ottocento, nonché il trattamento iniquo e ingiusto di donne.

La novella è straziante leggere, in parte a causa della giovinezza di Raffaella e il suo coraggio e la sua dignità. Ha sperimentato la disperazione e ha tentato il suicidio. Pirandello costringe il lettore a chiedere: “Avrei reagito in modo diverso se questi fossero successi a me?”

Alla fine della novella volevo sapere di più sulla vita di Raffaella, cioè, ha trovato la felicità? ha messo da parte il suo dolore?

Sicuramente, spero proprio di sì.

2 thoughts on “Riassunto: Nel segno

  1. Vorrei chiedervi aiuto per capire questo passaggio: (mi scusi, italiano non e’ la mia lingua madre): “La Òsimo, a dir vero, lo aveva scontato amaramente anche lei, il suo fallo; due mesi circa dopo il parto, era ritornata all’ospedale più di là che di qua, con tre pasticche di sublimato in corpo. ” – 1. Qual’e’ “il suo fallo” – il peccato di avere questa creaturina? 2. Cose sono “pasticche di sublimato”? Un tipo di veleno usato per il tentativo di suicido?

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    1. Ciao Steve,
      grazie per il tuo interesse, per le tue domande!

      Quando abbiamo letto Nel segno per la prima volta, abbiamo notato che molti dettagli della storia erano assenti e che il racconto sarebbe stato aperto alle interpretazioni diverse.

      Per rispondere alle tue domande nel miglior modo possibile:

      “La Òsimo, un dir vero, è stato scontato amaramente anche lei, il suo fallo; due mesi circa dopo il parto, era ritornata all’ospedale più di là che di qua, con tre pasticche di sublimato in corpo.”

      1. Qual’e “il suo fallo” – il peccato di avere questa creaturina?

      La frase in questione descrive l’amarezza della Òsimo quando vede Riccardo per la prima volta da quando l’ha abbandonata (e dopo aver dato alla luce la loro infante). Pensiamo che “il suo fallo” si riferisca al pene di Riccardo. Questa interpretazione sembra esser in linea con il tema generale della novella, cioè, il modo ingiusto / disuguale di trattare le donne nella società, specialmente quando un bambino è stato nascito fuori dal matrimonio.

      2. Cose sono “pasticche di sublimato”? Un tipo di veleno usato per il tentativo di suicidio?

      Non siamo sicuri del significato preciso di “pasticche di sublimato”. Ci sembra chiaro che la Òsimo soffrisse di anemia postpartum, e pensiamo che le fosse stato somministrato un farmaco orale come trattamento. ‘Sublimato’ si riferisce a una sostanza solida che ha la capacità di passare direttamente a un gas (senza una fase liquida intermedia). Non sappiamo abbastanza della medicina italiana per sapere se “pasticche di sublimato” si riferisca a una formulazione farmaceutica comune al momento in cui è stata scritta la novella.

      Sospettiamo, tuttavia, che il Pirandello abbia scelto con cura la parola ‘sublimato’ perché la parola ha un secondo significato. In psichiatria, ‘sublimare’ significa “…rendere più nobile o più puro, cioè, deviare l’energia di un impulso sessuale o altro impulso biologico dal suo obiettivo immediato a una natura o uso sociale, morale, estetico o accettabile.” Anche questo secondo significato sembra essere in linea con il tema generale della novella, vero?

      Infine, notiamo che la novella descrive la Òsino come una persona ben nota alle suore dell’ospedale. In effetti, sono stati descritti tre ricoveri ospedalieri: il primo ricovero è avvenuto a circa 4 mesi di gestazione (quando la gravidanza è stata scoperta e la Òsino ha tentato il suicidio); il secondo era al momento della consegna; il terzo era per trattare l’anemia che che non aveva risposto alla terapia orale.

      Alla fine della novella, crediamo che si sia suicidata la Òsino, pugnalandosi nel cuore (che è stata disegnata sul petto dalla ragazza di Riccardo).
      Jeff e Paola

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