Riassunto: Risposta

Ti sei sfogato bene, amico mio!

Questa è la prima frase di Risposta, una novella di Luigi Pirandello.

È immediatamente evidente al lettore che ha unito una conversazione in corso tra Marino, un uomo di 24 anni, e il narratore della novella (un uomo più vecchio che sembra essere la voce di Pirandello).

Marino è angosciato (addolorato, indignato) dai recenti eventi della sua vita:

Marino ha raccontato la sua storia al narratore e ha richiesto un consiglio… una spiegazione del come e perché. (Il consiglio prende la forma di una risposta a una domanda… da qui il titolo della novella.)

Marino è innamorato di Anita, una donna di 26 anni. Anita è un orfano; vive con sua mamma. Signor Ballesi, un uomo di 66 anni, ricco e potente, è il benefattore di Anita e sua madre. Per quanto riguarda Anita, impariamo che il Ballesi…

s’intende, del babbo di Anita.

(Quindi era facile assumere che il Ballesi sia innamorato della mamma di Anita.)

Marino è anche un orfano… vive con madre e sorella. Marino è responsabile per il benessere della famiglia. Tutti e tre vivono in condizioni di povertà.

La conversazione tra Marino e il narratore si svolge poco dopo il Ballesi ha inaspettatamente deciso di richiedere Anita di sposarsi, e Anita ha accettato la proposta. È felice la madre di Anita perché il matrimonio fornirà una sorta di sicurezza economica.

Anche se Anita abbia accettato la proposta, lei è disgustata e vuole vendicarsi:

Ora, non si sa come né perché, tutt’a un tratto il commendator Ballesi ha creduto di dover cangiare l’amor paterno per la signorina Anita in un amore d’altro genere. E l’ha chiesta in isposa.

Ma ella, amico mio, infiammata, sconvolta, straziata dalle tue parole, non poteva accettare la tua povertà; voleva sí, invece, accettare il tuo amore e vendicarsi con esso anticipatamente, quella sera stessa, dell’infame imposizione del vecchio, che sopra di lei, cosí, da usurajo, voleva pagarsi dei lunghi benefizii.

Certo, Marino odia il Ballesi e vuole competere con lui… Marino vuole sposarsi Anita e prendersi cura di sua madre. Il narratore gli dice subito e chiaramente che questa è un’idea sciocca:

Costretto dalla necessità a esser saggio, l’amico Marino non può commettere la follia, finché durano le presenti condizioni (e dureranno per un pezzo!), di assumersi il fardello di un’altra donna; e deve lasciar quella che meno gli peserebbe.

Forse questo terzo peso gli farebbe sentir piú lievi quegli altri due, ch’egli non può, né oserebbe mai togliersi d’addosso.

Ma c’è chi pensa che in tre sulle spalle di uno non si può star comodamente e di buon accordo. E anch’egli, saggio per forza, deve riconoscerlo.

Dopo la proposta, sono andati in vacanza alla spiaggia signor Ballesi e Anita e sua madre. Tuttavia, il Ballesi ha dovuto tornare a Roma per i suoi affari. Poco dopo la partenza Anita ha incontrato alla spiaggia Nicolino Respi…

trent’anni, solido, atletico, nuotatore e cavalcatore famoso, canottiere, spadaccino; e poi impudente, ignorante come un pollo d’India (!!!), biscazziere, donnajolo.

Anita e Respi decidono di fare il bagno in mare… ma a lunga distanza… una sorta di gara. Dopo un po’ Anita si sviluppa un crampo alla sua gamba e quasi annega, ma Nicolino la salva!

Santa ispirazione! Perché la signorina Anita, poco dopo che i giovani sono partiti, è colta da un crampo a una gamba, e dà un grido; Nicolino Respi accorre con due bracciate e la sorregge; ma la signorina Anita è per svenire e gli s’aggrappa al collo disperatamente; Nicolino si vede perduto; sta per affogare con lei; nella rabbia, per farsi lasciare, le dà un morso feroce al collo. Allora la signorina Anita s’abbandona inerte; egli può sostenerla; le forze stanno per mancargli quando la lancia sopravviene. Il salvataggio è compiuto.

Ma la signorina Anita deve curarsi per piú d’una settimana del morso al collo di Nicolino Respi.

Sono impressioni che rimangono. Marino mio!

Per parecchi giorni la signorina Anita, appena muove il collo, non può negare che Nicolino Respi morde bene. E quel morso non può dispiacerle, perché deve a esso la sua salvezza.

Poi Marino va alla spiaggia a trovare Anita; confessa il suo amore per lei e il suo desiderio di prendersi cura di lei e della sua madre. Anita è simpatica e cortese ma non fa impegnarsi a lui.

Più tardi, Anita è visto a braccetto con Nicolino Respi… visto da Marino e dal Ballesi. Si tratta di un tradimento! Un tradimento di Marino… e una sorta di vendetta presa contro il Ballesi.

È questo tradimento che costringe Marino a chiedere l’opinone del Narratore:

Com’è possibile che Anita essere un modo con Marino e ancora un altro modo con la madre e ancora un altro modo con il Ballesi e ancora un altro modo con il Respi?

La risposta (qual’è il punto della novella) è semplicemente geniale:

È una verità universale sulla natura umana… e in particolare sul comportamento degli esseri umani come una parte di un gruppo (invece di come gli individui).

Il narratore sottolinea che gli esseri umani valutano costantemente le loro circonstanze e si adattano in quanto perseguono i loro interessi personali.

In un certo senso, tutti noi mettiamo una maschera. La maschera può cambiare la sua forma e modella ogni volta che le circostanze lo richiedano. Paura, vergogna, perdita, approvazione, desiderio, amore, avidità… questi sono solo alcuni dei bisogni e delle emozioni che ci possono costringere a cambiare la nostra maschera.

Questa osservazione è l’essenza della politica e dei affari. È un aspetto fondamentale quindi di una società funzionante.

Finalmente… la capacità di adattarsi e cambiare le maschere può essere compiuta solo dai uomini molto intelligenti, un punto che il narratore fa più di una volta quando descrive le carrateristiche di Anita.

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