Riassunto: I piedi sull’erba

Allora … avete mai fermato a considerare cosa succede quando una persona invecchia? … cioè, in modo da imparare come l’invecchiamento influisce sulla funzione del corpo umano?

A quanto pare, i cambiamenti associati con l’avanzare dell’età sono ben documentati e numerosi. 

Così,

  • Gli organi, i vasi sanguigni e i nervi diminuiscono in funzione
  • Le ossa diventano più fragili
  • Le articolazioni si irrigidiscono
  • I muscoli si atrofizzano e si indeboliscono
  • I movimenti si rallentano e diventano incerti
  • L’equilibrio e la coordinazione sono persi
  • I capelli si imbiancano
  • La pelle si corruga e si diventa più fragile
  • L’altezza è persa
  • La postura è piegata
  • Vieppiù, i respiri vengono assunti attraverso la bocca (che rimane aperta)
  • Il controllo della temperatura interna viene perso
  • L’energia diminuisce
  • La memoria è persa
  • La cognizione diminuisce … (es.) il mondo viene percepito con meno acutezza e precisione, il cervello perde la sua capacità d’elaborare ed interpretare le nuove informazioni e la capacità di ragionare diminuisce)

Come risultato di questi cambiamenti, gli anziani tendono a diventare più tenui, isolati e frail. Inoltre, potrebbero non aver la fiducia per affrontare la realtà di vita come prima, e potrebbero esser emarginati: molti dei cambiamenti sopra elencati sono infatti prontamente percepiti dagli altri, che poi possono fare le supposizioni ed agiscono secondo le nozioni preconcette sugli anziani. (Le supposizioni, ovviamente, può provocare la discriminazione.) Di conseguenza, gli anziani tendono a perder il controllo delle proprie vite, diventando dipendenti dagli altri.

Secondo noi il Pirandello, nella novella I piedi sull’erba, ha scelto d’illuminare le conseguenze fisiche e sociali dell’invecchiamento. Verso questo fine, lui ha focalizzato la nostra attenzione sul protagonista della novella, un uomo anziano (“di una certa età”) che ovviamente è diventato più tenue, isolato e frail.

Tuttavia, Pirandello ha aggiunto una svolta a questa storia, evidenziando un’altra caratteristica comune dell’invecchiamento, cioè, il fatto che la morte è una presenza costante, sempre a portata di mano. Nella novella, la moglie del protagonista muore, e questo crea un trauma acuto quasi devastante (questo trauma emotivo sicuramente aggrava i suoi problemi medici). Dopo la morte, la vita del protagonista sembra perder entrambi significato e scopo, e si sforza intensamente con una sconcertante perdita d’identità.

***

Sono andati a svegliarlo sulla poltrona nella stanza di là, se voleva vederla un’ultima volta prima che il coperchio fosse saldato sulla cassa.

All’inizio di I piedi sull’erba ci viene presentato il signor Pardi, il protagonista, un anziano che è stato appena svegliato dagli altri da un lungo sonno profondo. Loro si chiedono se gli piacerebbe veder il corpo di sua moglie un’ultima volta, cioè, prima che la bara di lei è permanentemente chiusa.

Il signor Pardi si sveglia lentamente e con difficoltà. (Ci chiediamo se lui sia disorientato al tempo e al luogo.) In parte, la sua confusione può esser dovuta al fatto che la sua stanza è quasi completamente buia.

– Ma è bujo? Com’è?

Veniamo a sapere però che non è mattina presto … piuttosto sono le nove e mezza.

No: le nove e mezzo del mattino. Ma oggi è spuntato così: ci si vede appena.

Poi, apprendiamo che la bara verrà presto chiusa in preparazione per il trasporto a una chiesa, dove si svolgerà il funerale.

Il trasporto è fissato per le dieci.

Dato il senso di profonda disperazione ed angoscia che il signor Pardi si è sentito durante i diversi giorni prima della morte di sua moglie, è in perdita per spiegare come avrebbe potuto dormire così bene la notte scorsa.

Guarda come un ebete. Gli pare impossibile che abbia dormito, e tanto, tutta la notte, così bene. Ancora insordito dal sonno; insordita dentro di lui la disperazione di quegli ultimi giorni;

(Ci chiediamo se abbia dormito così profondamente a causa dell’esaurimento significativo. Ci chiediamo anche se, per il signor Pardi, il sonno rappresenti un tradimento della memoria di sua moglie.)

Poi, impariamo che il signor Pardi vuol’esser lasciato solo.

quelle facce insolite di vicini attorno alla poltrona in quel barlume di giorno; vorrebbe alzar le mani per difendersene;

Anzi, sembra solo voler ritirarsi dal mondo.

ma il sonno gli è colato e gli s’è fuso nel corpo come piombo; benché già alle dita dei piedi gli sia arrivata, chi sa come, una velleità di levarsi che subito cede. 

Poi, il signor Pardi sembra aver una ‘conversazione interna’ (cioè, con se stesso), come lui immagina ciò che gli altri potrebbero voler fargli fare.

Deve mostrarsi ancora disperato?

Sfortunatamente, risponde improvvisamente a questa ‘domanda interna’ ad alta voce,

Gli viene di dire: – Per sempre… –,

… che, a lui, può esser sembrata ragionevole ed appropriata, ma agli altri dev’esser sembrata confusa, strana ed inappropriata.

Tanto che gli altri si guardano negli occhi senza comprendere. Che, per sempre?

Con ogni probabilità, questa risposta ad alta voce serviva solo a rafforzare la percezione degli altri che il signor Pardi fosse un uomo anziano. Alla fine, il signor Pardi tenta goffamente di ritirarsi di nuovo dal mondo.

ma lo dice come uno che si ricomponga sotto le coperte per rimettersi a dormire.

Comprendiamo che il trauma emotivo del signor Pardi è acuto: sua moglie è morta ieri e lei verrà sepolta oggi.

Che il giorno sia spuntato così. Vorrebbe dir questo; ma non ha senso. Il giorno dopo la morte, il giorno del funerale, così per sempre nella memoria, con quel barlume che appena ci si vede;

Il signor Pardi non riesce a dormire … cerca invece di spiegare perché la sua stanza era così buia quando si è svegliato. Si chiede, ‘Potrebb’esser perché erano chiuse le finestre nella stanza in cui ubica il corpo di sua moglie?’

e questo suo sonno; mentre di là, nella stanza della morta, forse le finestre…

(La logica del suo pensiero è difficile da seguire.)

Questa, sfortunatamente, è ancora un’altra ‘conversazione interna’, e ancora una volta il signor Pardi parla ad alta voce in un modo che non ha senso per gli altri nella stanza.

– Le finestre?

E poi, il signor Pardi torna alla sua ‘conversazione interna’, e decide che deve aver ragione.

Sì, chiuse. Forse sono rimaste chiuse.

La sua mente sembra agitarsi, mentre i suoi pensieri turbinano. Alla fine, i pensieri si concentrano sui dettagli della stanza in cui si trova il corpo di sua moglie.

C’è ancora il lume caldo, immobile, dei grossi ceri sgocciolanti; il letto portato via; la morta a terra nella cassa, dura e illividita tra quell’imbottitura di raso crema.

E poi, (Mamma mia!) finalmente il signor Pardi è in grado di rispondere alla domanda che gli era stato chiesto al risveglio, cioè, ‘Vuole veder il corpo di sua moglie un’ultima volta?’ La sua risposta è (enfaticamente), ‘No!’

No, basta: l’ha veduta.

La domanda apparentemente risolta, il signor Pardi tenta di dormire di nuovo, ma non riesce.

E richiude le palpebre sugli occhi che gli bruciano dal tanto piangere dei giorni scorsi. Basta.

La sua mente continua ad agitarsi (apparentemente in un modo al di fuori del suo controllo). Impariamo quant’è esausto … adesso, il signor Pardi sembra pronto a lasciar andare la memoria di sua moglie ed andar avanti con la propria vita.

Ora ha dormito, e con questo sonno è finito tutto, smaltito, sepolto tutto. Ora, restare in questo rilascio di nervi, in questo senso di vuoto dolente e beato. Chiudere, chiudere la cassa, e via con essa tutta la sua vita passata.

Ma poi, apparentemente confuso, il signor Pardi ha una sorta d’un’epifania. Si immagina, ‘E se il corpo di mia moglie sia ancora nell’altra stanza?’

Ma se è ancora di là…

(Ammettiamo che siamo confusi anche noi.)

Improvvisamente e senza preavviso, il signor Pardi si alza dal letto, ma sembra perder l’equilibrio una volta che è in piedi. Gli altri nella stanza vengono rapidamente in suo aiuto, evitando una caduta, e poi lo aiutano nell’altra stanza.

Scatta in piedi; vacilla; lo sorreggono; e, con gli occhi chiusi, si lascia trasportare fino alla cassa;

Non appena il signor Pardi vede il corpo di sua moglie, sembra esser trasportato in un altro mondo, cioè, unaltro ‘momento / luogo’, mentre i suoi ricordi di lei ‘inondano’ il suo cervello, travolgendolo. Povero signor Pardi! È apertamente in lutto; grida il nome di sua moglie.

là li apre e subito, alla vista, grida il nome della morta, il nome vivo, com’egli solo in quel nome la può vedere e sentire viva, tutta, in tutti gli aspetti e gli atti della vita, come fu per lui.

E poi, il signor Pardi—le sue emozioni fuori controllo—rifiuta con rabbia e in modo inappropriato la presenza degli altri, che sembrano aver invaso la sua privacy.

Guarda con feroce rancore gli astanti che non possono saperne nulla e stanno a vederla lì morta, com’è, e potrebbero almeno immaginare che cosa significhi per lui restarne privo.

Il signor Pardi vuole rimanere vicino alla bara, in lutto, ma suo figlio interviene con forza. La principale preoccupazione del figlio sembra esser il trasporto tempestivo della bara … qualsiasi ritardo potrebbe rivelarsi un imbarazzo perché potrebbe ritardare il funerale.

Vorrebbe gridarlo; ma ecco che il figlio accorre a strapparlo dalla cassa, con una furia di cui egli subito sottintende il senso. Un senso che lo fa gelare, come se si vedesse scoperto. Vergogna, ancora codeste velleità fino all’ultimo, e dopo che se n’è stato a dormire tutta la notte. Ora si deve far presto, per non far più oltre aspettare gli amici invitati ad accompagnare in chiesa la salma.

Poi, suo figlio chiede al signor Pardi d’esser ragionevole, e gli ordina di tornare nella sua stanza.

– Va’, va’ di là; sii ragionevole, papà!

Mentre si ritira nella stanza, il signor Pardi sperimenta un mix di emozioni … tra cui vergogna, imbarazzo, mancanza di rispetto, angoscia e rabbia.

Con gli occhi cattivi e pur pietosi, da povero, se ne torna di là alla sua poltrona.

A questo punto, la novella sembra spostare leggermente la nostra attenzione, cioè, dalla morte della moglie ad alcune delle altre preoccupazioni del signor Pardi. È preoccupato, ad esempio, dalla possibiltà che abbia perso il controllo di sua vita … le sue parole e le sue azioni non sembrano più aver importanza, e lui sembra esser stato emarginato dalla sua famiglia. È anche confuso dal fatto che suo figlio sembra essere così distaccato … così indifferente alla loro tragedia.

Ragionevole, eh già; inutile gridare ciò che sorge dalle viscere e non trova senso nelle parole che si gridano; tante volte neppure negli atti che si fanno. Per un marito che resta vedovo a una certa età, quando ancora s’ha pur bisogno della moglie, la perdita è forse uguale a quella d’un figlio per cui è anzi una provvidenza restare orfano?

Poi, apprendiamo che presto suo figlio si sposerà e che lui e sua moglie pianificano di vivere nella casa di famiglia,

Provvidenza, sì, provvidenza, in procinto com’è di sposare, appena trascorsi i tre mesi di lutto stretto, con la scusa che ora per tutti e due c’è bisogno d’una donna che subentri al governo della casa.

… e che, sempre più, il signor Pardi è stato costretto a riconoscere l’inversione dei ruoli nella sua famiglia: è chiaro che suo figlio sia adesso il capo della famiglia mentre il signor Pardi è diventato la sua responsabilità.

– Pardi! Pardi! – chiamano forte nella saletta d’ingresso.

E si sente gelare vieppiù, avvertendo ben distintamente per la prima volta che non chiamano più lui, con quel cognome che è il suo, ma il figlio; e che quel cognome resta vivo, ora, per il figlio e non più per lui. E lui, invece, sciocco, è andato a gridar vivo di là il nome della mamma, come una profanazione, vergogna!

E poi, veniamo a conoscenza del desiderio del signor Pardi (il desiderio è un’altra delle sue preoccupazioni) di sapere come verrà trattato dopo che suo figlio si trasferirà nella casa di famiglia. Una preoccupazione particolare è la posizione della sua camera da letto.

Sì sì, velleità! inutile, lo riconosce lui stesso, dopo quel gran sonno che l’ha liberato di tutto. Ora, veramente, la cosa più viva in lui è la curiosità di vedere come sarà la sua casa; come gliela trasformeranno; dove lo faranno dormire. Il letto grande, a due, intanto, portato via. Forse in un lettino? Già. In quello del figlio. Il lettino, ora, per lui. E il figlio, domani, nel letto grande, da trovarsi accanto la moglie, sporgendo il braccio. Lui, dal lettino, il braccio lo sporgerà nel vuoto.

Il signor Pardi è anche preoccupato per il suo futuro … capisce che deve riavviare / rinnovare vita sua.

E tutto indolenzito e con una gran confusione nel capo e la sensazione già di quel vuoto, dentro e fuori di lui. L’indolenzimento del corpo proviene dallo star seduto da così lungo tempo; se fa tanto d’alzarsi, è sicuro che in tutto quel vuoto ormai si solleverebbe leggero come una piuma; non ha più nulla dentro di sé, ridotta a niente la sua vita. Poca differenza tra lui e quella seggiola là. Anzi quella seggiola può anche parer soddisfatta sulle sue quattro gambe; mentre lui, i suoi piedi, non sa più dove posarli, né che farsi delle sue mani. A chi importa più la sua vita? Ah, ma nemmeno a lui quella degli altri. Eppure, la sua vita, dato che gli è rimasta, deve seguitare. Ricominciare. Una vita a cui non può ancora pensare; a cui certo non avrebbe mai più pensato, se gli fossero rimaste le condizioni in cui già s’era chiusa. Ora, buttato fuori così, tutt’a un tratto; non ancora vecchio e non più giovane…

Anche se il signor Pardi sembra esser disposto ad accettar il suo destino,

Sorride e scrolla le spalle. Per suo figlio, tutt’a un tratto, è diventato come un bambino. Ma dopo tutto si sa che avviene quasi sempre così, i padri che diventano figli dei proprii figli cresciuti, che han preso mondo e si son fatti più avanti del padre, una posizione più importante che permette loro di tenere il padre in riposo, per ricompensarlo di quanto ne ebbero da piccoli, ora ch’egli a sua volta è divenuto di nuovo come piccolo.

Il lettino…

… ricevono un altro colpo il suo senso di fiducia in sé e anche dell’identità quando scopre che suo figlio ha deciso di trasferirlo sul retro di casa, cioè, in uno spazio che in precedenza era occupato dalla serva.

Non gli hanno assegnato nemmeno la cameretta in cui prima dormiva il figlio; ma un’altra, quasi nascosta, sul cortile, con la scusa che là sarebbe più appartato e libero di fare il comodo suo, col meglio dei suoi mobili, disposti in modo che a nessuno potrebbe venire in mente che quella sia la cameretta dov’egli prima teneva la serva.

È chiaro che il figlio del signor Pardi sia andato avanti con vita sua dopo la morte di sua madre … suo figlio ha ridecorato la casa di famiglia in un modo che il signor Pardi considera angosciante (i nuovi arredi sembrano cancellare la memoria di sua moglie). Suo figlio ha anche gestito il trasferimento sul retro della casa in modo sconsiderato e poco premuroso.

Nelle stanze poste sul davanti sono entrati mobili nuovi, pretenziosi, e nuovi arredamenti, perfino lusso di tappeti. Non c’è ormai più traccia delle sue vecchie abitudini nella casa così tutta rinnovata; e anche i mobili vecchi, i suoi, nelle stanzette oscure dove sono stati relegati, così come ora li hanno disposti, pare che non sappiano come intendersi tra loro. Eppure – strano! del disprezzo in cui con essi si vede caduto, non riesce ad aversi a male; non solo perché, ammirando le stanze rimesse a nuovo, prova pure una bella soddisfazione per il figlio; ma anche in fondo per un altro sentimento che non gli è ancora ben chiaro, di un’altra vita che, con la prepotenza degli aspetti nuovi, così tutta lustra e colorita, ha cancellato perfino il ricordo della vecchia.

Come tale, il signor Pardi sembra aver raggiunto il punto più basso della sua vita: è anziano e frail; ha appena perso la moglie, qualcuna che ha convalidato la sua esistenza e ha dato senso alla sua vita; ed è adesso da solo, effetivamente emarginato dagli altri che sembrano pensarlo come un ‘peso’.

Ma allora,

… abbastanza inaspettatamente, cosa succede dopo è una sorta di trasformazione: il signor Pardi sembra capire la sua situazione sotto una nuova luce! Adesso si rende conto di essere libero—libero di vivere la vita come desidera. In altre parole, non ha più la responsabilità di prendersi cura della sua famiglia … da adesso in poi, si prenderanno cura di lui!

Un che di nuovo che può anche rinascere in lui, di nascosto. Senza farsene accorgere, lo intravede come dallo spiraglio luminoso e sconfinato d’una porta che gli si sia aperta alle spalle, donde potrebbe sparire, cogliendo un’occasione ormai facile, visto che nessuno più si cura di lui, lasciato come in vacanza nell’ombra delle stanzette di là «per fare il comodo suo». Si sente più che mai leggero. E gli è venuta negli occhi una luce che, ricolorandogli tutto, lo fa passare di maraviglia in maraviglia, veramente come se fosse ridivenuto bambino.

Sarebbe giusto dire che il signor Pardi è stato ‘rinato’ … che ha deciso di aprirsi di nuovo al mondo!

Gli occhi, come li aveva da piccolo. Vispi. Aperti su un mondo che gli par tutto nuovo.

Da solo, il signor Pardi decide di abbracciare il suo ‘inner child’,

Ha preso a uscir di mattina, proprio per iniziar le vacanze che dureranno ormai tutto il tempo che gli durerà ancora la vita. Spogliato di tutte le cure, s’è accordato col figlio su quanto lascerà ogni mese della pensione per il suo mantenimento; poco; vorrebbe lasciar tutto per essere più leggero e non aver tentazioni: non ha bisogno di nulla; ma il figlio dice, non si sa mai, qualche desiderio; no, e di che? gli basta ormai soltanto vedere così da fuori la vita.

Scrollato d’addosso il peso di tutte le esperienze, coi vecchi non sa più farsela; li sfugge; coi giovani, non può, perché lo considerano vecchio; se ne va alla villa, dove ci sono i bambini.

… e sebbene possiamo simpatizzare con lui—dopo tutto, la sua volontà d’abbracciare cambiamento ed andare avanti con la sua vita è coraggiosa ed ammirevole—crediamo che abbia sbagliato lui, che il suo pensiero sia imperfetto. A nostro avviso, sarebbe più appropriato per lui abbracciare la vita d’un dignitoso signore anziano … forse potrebbe trovare una carina vedova per condividere sua vita! La nostra preoccupazione è che il suo abbraccio del suo ‘inner child’ sia un errore che molto probabilmente fallirà.

E infatti, purtroppo, fallisce miserabilmente.

Ricominciare la vita così, coi bambini, sull’erba dei prati. Dov’è più alta, e così folta e fresca che stordisce con l’ebbrezza del suo odore, i bambini vanno a nascondersi; vi spariscono. Lo scroscio perenne di un’acqua che scorre coperta non fa avvertire il fruscio delle foglie smosse. Ma presto i bambini si dimenticano del loro gioco; si denudano i piedini; eccone là uno, roseo, in mezzo a tutto quel verde. Chi sa che delizia immergere i piedi nel fresco di quell’erba nuova! Si prova a liberare un piede anche lui, di nascosto; sta per slacciare la scarpa dell’altro, allorché gli sorge davanti tutt’accesa in volto e con gli occhi fulminanti una giovinetta che gli grida: – Vecchio porco! – riparandosi subito con le mani le gambe, poiché egli la guarda da sotto in su e i cespugli le hanno un po’ sollevato il vestitino davanti.

Perso! … il signor Pardi non ha idea del perché sia stato accusato di comportamento inappropriato.

Resta come basito. No! Che ha creduto? E scomparsa. Lui voleva prendersi un piacere innocente. Si copre con tutt’e due le mani il piede nudo, indurito. Che ci ha visto di male? Perché vecchio, non può più provare il gusto che provano i bambini a denudarsi i piedi sull’erba? Si pensa subito al male, perché è vecchio? Eh lo sa che, da bambino, lui d’un balzo può diventare anche uomo; è ancora uomo, uomo; ma non ci vuol più pensare; non ci pensava; era proprio come un bambino nell’atto di togliersi le scarpe. Ah che infamia, ingiuriarlo così! Vigliacca! E si butta con la faccia a terra sull’erba. Tutto il suo lutto, e la sua perdita, e che non ha più nessuno, e che perciò ha potuto ridursi a far quel gesto interpretato come di sudicia malizia; tutto gli rivien su come un rigurgito amaro. Stupida! Se lo volesse fare, gliel’ammette anche il figlio «qualche desiderio»: ha in tasca il denaro per questo.

Stravolto dallo sdegno, si tira su. Con le mani che gli ballano, si rimette vergognoso la calza, la scarpa; il sangue gli è tutto montato alla testa e gli occhi gli sbattono truci. Lo sa dove andare per questo, lo sa.

Sbalordito / frastornato / confuso / sbigottito, povero signor Pardi torna a casa, apparentemente sconfitto … pronto a ritirarsi dal mondo.

Ma poi, per via, si placa e se ne torna a casa. Tra quella confusione di mobili, che par fatta apposta perché gli dia di volta il cervello, va a buttarsi sul letto, con la faccia al muro.

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