Riassunto: Prima notte

La novella, Prima Notte, di Luigi Pirandello si svolge in sud Italia nel Ottocento, in campagna attorno.

I due protagonisti della novella sono una madre (Mamm’Anto’) e sua figlia (Marastella). Mamm’Anto’ è una vedova. Suo marito è morto tragicamente sette anni prima, dopo il suo luntro si è capovolto durante una tempesta terribile. Tino Sparti (un giovane di cui Marastella si era innamorata) anche è morto quella notte.

Mamm’Anto’ è ansiana. La sua famiglia non è ricca neanche estremamente povera. Almeno dalla morte del marito, Mamm’Anto’ ha lavorato molto duramente: all’inizio della novella vediamo che lei è stanca… accetta con grazia che la sua morte arriverà ad un certo punto nel futuro non troppo lontano. (Mi vedi? sono vecchia ormai: piú della morte che della vita.)

Mamm’Anto’ pensa alla sua morte come un’opportunità di ricongiungersi al marito.

Mamm’Anto’ e suo marito sempre si erano presi cura di Marastella, e la sua preoccupazione principale è il benessere di lei. Mamm’Anto’ si aspetta che suo marito le chiederà: “Che cosa accadrà alla nostra figlia dopo la tua morte?” Trovare la risposta a questa domanda è qualcosa che Mamm’Anto’ deve fare prima di morire… in modo che lei possa morire in pace.

A quel sant’uomo che m’aspetta di là, se mi domanda di nostra figlia, potrò dirglielo: “Sta’ in pace, poveretto; non ci pensare: tua figlia l’ho lasciata bene; guaj non ne patirà. Ne ho patiti tanti io per lei…”. Piango di gioja, non ve ne fate…

La risposta più ovvia (e forse l’unica opzione) è che Marastella deve trovare un marito che provvederà per lei. Anche se non è scritto esplicitamente, apprendiamo che Marastella è ancora in cordoglio per Tino Sparti… dopo sette anni lei non era ancora in grado di proseguire con la vita (oppure è possibile dire che lei fosse ‘bloccata’).

Mamm’Anto’ è determinata a provvedere un futuro sicuro per la figlia… verso questo fine, si organizza il matrimonio di Marastella a don Lisi Chìrico, un vedovo che ha i mezzi per fornire per lei. (Il Chìrico è il custode di un cimitero situato appena fuori del paese e riceve uno stipendio fisso.)

Marastella resiste l’idea del matrimonio, e lei e sua madre argomentano/discutono per quasi un anno prima del giorno del matrimonio.

Il giorno del matrimonio è pieno di lacrime e di rimpianto. Sia Marastella che il Chìrico sembrano soffrire dell’idea che hanno abbandonato un’altra persona: Marastella piange perché non può lasciare il ricordo di Tino Sparti, Don Lisi Chìrico piange perché non può lasciare la memoria della sua prima moglie, Nunziata (che è sepolta nel cimitero che lui supervisiona).

È comprensibile certo che una persona si sentirebbe un senso di perdita dopo la morte di una persona cara. Tuttavia un lettore americano (e probabilmente un lettore italiano!) direbbe che Marastella in particolare soffriva troppo… che lei ha bisogno di aiuto… che sette anni è un troppo tempo a rimanere in cordoglio tanto intensamente.

Penso che il Pirandello appena potrebbe essere d’accordo. Mi sembra che il suo atteggiamento verso Marastella sia espresso da un’amica di Mamm’Anto’ :

Ma si sa! E poi, tutto è abitudine; vedrai: dopo un pajo di giorni, non ti farà piú impressione. I morti, del resto, figliuola, non fanno male; dai vivi devi guardarti. E tu che sei piú piccola di noi, ci avrai tutte qua, a una a una. Questa è la casa grande, e tu sarai la padrona e la buona guardiana.

Infatti il modo in cui Mamm’Anto ‘ha vissuto la sua vita può essere direttamente confrontata / paragonata con il modo in cui Marastella e don Lisi Chirico hanno vissuto le loro vite.

La mia frase preferita:

E quel corredo della figliuola, messo sú, un filo oggi, un filo domani, con la pazienza d’un ragno, non si stancava di mostrarlo alle vicine.

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