Riassunto: Il fumo

Mattia Scala, il protagonista della novella Il Fumo (L. Pirandello), è un galantuomo. Lo Scala è istruito e prospero (lui è stato un proprietario di una miniera di zolfo).

Apprendiamo che lo Scala ha un carattere gentile e uno spirito generoso. Quindi il lettore è molto costernato a leggere come lo Scala ha sperimento un contrattempo dopo l’altro, un ostacolo dopo l’altro, un tradimento dopo l’altro, una delusione dopo l’altra.

Ad esempio lo Scala viene tradito dai suoi amministratori/lavoratori della miniera, uno dei quali, Dima Chiarenza, era un orfano che lo Scala ha portato nella casa sua e ha badato come se fosse uno dei suoi figli.

Il tradimento si basa sulla malversazione / sul peculato dei soldi della miniera… a sua volta, il tradimento provoca l’allagamento e la distruzione completa della miniera.

Proprio cosí! S’era messo d’accordo, l’infame, con l’ingegnere direttore della zolfara, d’accordo coi capimastri, coi pesatori, coi carrettieri, per rubarlo a man salva su le spese d’amministrazione, su lo zolfo estratto, finanche sul carbone che doveva servire ad alimentar le macchine per l’eduzione delle acque sotterranee. È la zolfara, una notte, gli s’era allagata, irreparabilmente, distruggendo l’impianto del piano inclinato, che allo Scala costava piú di trecento mila lire.

La moglie dello Scala muore poco dopo la miniera è allagata, probabilmente a causa dello stress del disastro. Poi fugge Neli, il figlio dello Scala, apparentemente perché si sente in colpa per non aver scoprire il tradimento in precedenza (il scoperto avrebbe potuto scongiurare l’allagamento). Lo Scala non vede mai più Neli.

In breve lo Scala è rovinato… cioè, a conseguenza di questo tradimento lo Scala ha perduto sia la sua professione e la sua famiglia.

Dopo la vendita dei suoi beni rimasti, lo Scala si sposta dalla città alla campagna. Ironia della sorte, ci sono molte miniere di zolfo nelle colline attraverso la valle dal suo nuovo podere; la presenza delle miniere serve come un ricordo costante del tradimento e della sua perdita enorme.

Il Pirandello vuole tempo per spiegare in grande dettaglio come l’estrazione di zolfo devasta la campagna. Sembra chiaro al lettore che il Pirandello creda che l’industria mineraria è una farsa (un disastro). In altre parole, l’industria rappresenta un’attività di uomo contro la Natura: dopotutto, a conseguenza dell’attività:

– l’Italia è derubato di una risorsa naturale (cioè, la maggior parte dello zolfo viene esportata),

– lo zolfo viene utilizzato per gli scopi frivoli,

– le condizioni di lavoro sono disumane,

– l’industria non è particolarmente redditizio, e finalmente

– il processo di zolfo mineraria distrugge la campagna in un modo che probabilmente ci vorranno decenni per essere restaurata.

È controsenso!

All’inizio della novella lo Scala è chiaramente contro l’industria mineraria. Tuttavia come la novella progredisce, lo Scala soffre di una serie delle delusioni supplementari.

Lo Scala cerca di acquistare la proprietà del suo vicino, ma lui procrastina (è anziano ed eccentrico). Mentre lo Scala aspetta, la proprietà non viene mantenuta bene. Lo Scala ritiene che alla fine la proprietà sarà il suo (si fida il suo vicino); e così decide di investire nel mantenimento e nel miglioramento del podere sebbene il contratto di vendita non sia firmato e registrato.

Il vicino di casa muore in un modo orribile e ridicolo (un incidente? un omicidio?), e lo Scala si rende conto ben presto che può perdere il suo investimento e mai essere consentito di acquistare il podere. Lo Scala scopre che il podere è in realtà controllata da una banca, una banca che è di proprietà di Dima Chiarenza (di tutte le persone!). Il povero vicino-anziano aveva ingannato nel utilizzando il suo podere come garanzia per prendere in prestito più denaro di quanto la proprietà vale.

Verso la fine della novella, Scala soffre di una pausa dalla realtà. Non può sopportare la perdita del suo investimento, l’impossibilità di acquistare il podere del suo vicino, e la possibilità che un giorno Dima Chiarenza potrebb’essere il suo vicino di casa. Così, lo Scala decide impulsivamente di vendere sua podere ad una società mineraria, sapendo ben bene che la vendita porterà la completa distruzione della campagna (del suo lato della valle).

Non vivono là, né lo Scalla né il Chiarenza: noi chiamiamo questo un ‘zero sum game’.

Secondo me, si tratta di una novella in cui Pirandello tenta di esporre alcune delle pazzie degli esseri umani. È interessante notare che tranne il protagonista, tutte le altre personne della novella perseguono le proprie interessi. Penso che ci sia una grande ironia che il protagonista è noncurante / disattento nella sua vita (perché si fida agli altri) e di conseguenza la sua vita è distrutta.

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