Riassunto: Visto che non piove

Era ogni anno una sopraffazione indegna, una sconcia prepotenza di tutto il contadiname di Montelusa contro i poveri canonici della nostra gloriosa Cattedrale.

Così inizia la novella Visto che non piove (L. Pirandello) che si svolge nel Ottocento a Montelusa in Sicilia, dopo il Risorgimento. La novella ha il sottotitolo Tonache di Montelusa.

A mio parere Pirandello abbia creato una novella che si propone di illustrare / esaminare le alleanze che si formano e si dissolvono e si riformano quando i gruppi di persone con gli interessi concorrenti lottano per risolvere un problema o raggiungere un obiettivo.

La novella è un piacere da leggere (un piacere colpevole) perché i vari gruppi di persone che ora devono lavorare insieme, difatti erano stati in concorrenza tra loro per molti anni, quindi loro davvero non piacevano l’un l’altro.

Questa è una novella in cui gli antagonismi e le alleanze cambiano così rapidamente che il lettore deve mantenere una lista per comprendere il flusso di eventi. Di seguito è la mia lista:

  1. Il contadiname di Montelusa contro i poveri canonici della Cattedrale di Montelusa
  2. Monsignor Partanna contro la Congregazione
  3. La Congregazione contro la Madonna
  4. Monsignor Partanna contro il tempo
  5. Monsignor Partanna contro le donne dei contadine
  6. Monsignor Partanna contro Monsignor Lentini
  7. I canonici contro la folla
  8. I canonici contro Monsignor Lentini
  9. I canonici con Monsignor Landolina
  10. I canonici con Marco Mèola
  11. Marco Mèola contro i liberali
  12. Monsignor Partanna contro i liberali
  13. Monsignor Lentini contro i canonici
  14. Monsignor Partanna contro Marco Mèola
  15. Marco Mèola con i liberali
  16. Tutti con il riso della primavera
  17. Monsignor Lentini con i canonici
  18. I canonici di Montelusa contro Marco Mèola

Cosa o chi è il protagonista della novella? a mio parere sia la tradizione, in particolare “…l’antichissimo privilegio d’una prebenda”. Penso che Pirandella voglia farci vedere quanto complicata può essere la vita se continuiamo a seguire ciecamente una tradizione che non è più né fattibile né ragionevole.

La mia frase preferita:

“Erano già undici domeniche, undici, dall’otto dicembre, che il pover’uomo, levando il capo dal guanciale, chiedeva con voce lamentosa alla Piconella, sua vecchia casiera, la quale ogni mattina veniva a recargli a letto il caffè:

– Piove?”

La frase di più ironica:

E il giubilo del popolo fu quell’anno veramente straordinario per la sconfitta data dal bel tempo ai liberali di Montelusa.

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