Riassunto: Se…

Leggendo la novella Se (L. Pirandello) mi ha fatto pensare d’un momento precedente della mia vita.

Dopo laurearmi dalla scuola medica (e poi diversi anni di formazione di residenza) mi sono iscritto alla facoltà della Scuola di Medicina dell’Università in Michigan. La vita di un professore universitario ha sicuramente molti vantaggi e offre molte opportunità uniche; quello che ho apprezzato più di ogni altra cosa è stata la possibilità di insegnare.

Mi è piaciuto meglio quando era il mio corso per insegnare da solo. Circa 28 lezioni, presentate nel corso di circa quattro mesi, su un singolo argomento. Insegnare un corso è come scrivere un romanzo: è vero che l’insegnante racconta le storie ai suoi studenti. Per uno dei miei corsi quindi il romanzo aveva circa 28 capitoli.

In genere ho offerto un corso una volta l’anno, per tre anni di fila. Questo piano mi forniva l’opportunità di creare una serie di lezioni per la prima volta e poi rivederli in anni successivi.

Il processo di revisione delle lezioni non è mai noioso. Ero sempre sorpreso anzi di vedere come ‘brutto’ le lezioni dell’anno scorso sono stati! (Troppo prolisso! Idee poco chiare! Come mai possibile che gli studenti fosse sopravvissuti tali lezioni tante terribili??)

Invece (mi dicevo)… le lezioni nuove… loro sono perfette… infine!

Poi sono andato attraverso lo stesso processo, ancora una volta, l’anno prossimo!

È così per te?

Era più o meno la stessa cosa ogni volta che ho preparato un manoscritto per la pubblicazione. Invariabilmente vorrei finire il testo, aspettare una settimana, e poi ri-leggere il testo… e rivedere il testo… e ri-rivedere il testo…

Non ho mai realmente e veramente finito un manoscritto. Potrei sempre fare meglio! Ho semplicemente costretto a me stesso a fermare il processo di revisione (perché ero esausto) e inviare il manoscritto alla rivista medica per considerazione.

Nella novella Se, infatti, Pirandello ‘rivisita’ alcuni temi e situazioni che abbiamo incontrato prima. Questo di sicuro non è noioso. Invece trovo affascinante osservare una mente creativa esplorando e ri-esplorando un tema complesso della vita quotidiana, cioè come facciamo a comprendere / spiegare quando la nostra via della vita ha cambiato per sempre? E cosa facciamo?

Così, nella novella Se leggiamo:

  1. il protagonista che viene sorpreso da un incontro casuale con un vecchio amico.
  1. la madre che sta disperatamente preoccupato per il benessere del figlio.

(Avremo mai leggere su un padre che è disperatamente preoccupato con il benessere di sua figlia?)

  1. il ruolo del destino (Dio, la religione) nella vita quotidiana.
  1. una persona giovane che si preoccupa su una tragedia personale e le conseguenze (includendo il suicidio rispetto al sopravvivenza).

Avevi mai avuto un’esperienza come quella di Griffi? A me, no… nessun avvenimento fortuito, base di una decisione presa da altri, ha mai cambiato il corso della mia vita, per buono o brutto! Per di più nessun evento del genere è mai accaduto né a uno dei miei parenti nè a uno dei miei amici.

Ma non è vero che leggiamo su queste cose tutto il tempo? (es. l’atleta che prende a pugni la sua fidanzata e poi diventa una sensazione di pubblico e alla fine perde la sua carriera!)

Leave a comment