Riassunto: L’uscita del vedovo

Come per molte delle novelle di Pirandello che abbiamo letto, una serie di circostanze creano un problema per il protagonista, e il problema provoca disagio, frustrazione e rabbia. Abbiamo visto che, a volte, il problema è causato dalle azioni del protagonista (un esempio potrebb’essere le azioni di Tommaso in Il dovere del medico). Altre volte il problema è forzato sul protagonista (un esempio potrebb’essere la morte di una persona cara, es. la morte del fidanzato di Giulia Consalvi in La vita nuda). Di solito, prima che il protagonista possa riguadagnare uno stato di felicità e di equilibrio, il problema dev’essere superato in qualche modo. Spesso, il problema sembra coinvolgere le norme e le convenzioni della società, quale dettano ciò che il protagonista deve fare. (Interessantemente, più spesso che non, il Pirandello sembra dirci che dobbiamo pensare per se stessi, cioè, la soluzione per il protagonista è ignorare le norme della società e cercare rifugio in campagna, cioè, Natura, cioè, il mondo naturale.)

L’uscita del vedovo è diversa, e interessante, perché, per la prima volta, il problema/la soluzione viene dall’interno del protagonista. Vale a dire, il problema viene creato per la propria natura del protagonista.

Il problema di Teodoro Piovanelli: è estremamente difficile per lui avere un rapporto normale con una donna e lui soffre di conseguenza.

All’inizio della novella apprendiamo che il Piovanelli è un grosso uomo: Mi immagino che dovrebbe essere una figura imponente, ma invece lui è mite e di modi gentili, si sentiva ferire ogni volta fin nell’anima, e sorrideva per dissimulare l’agro. Lui è qualcuno che è docile, mansueto, afflitto.

Il modo in cui lui conversa con sua moglie, Cesira, sottolinea la sua personalità e il suo carattere.

Va bene, d’accordoma permetti?  (timido!)

– e Piovanelli si storceva come un cagnolino che vuol farsi perdonare. – Scusami, veh!    (timidissimo!!)

Al contrario il modo in cui Cesira parla con il Piovanelli sottolinea la sua personalità e il suo carattere.

Io vengo, anzi, a concludere, come ho sempre concluso, che l’uomo, o è mala carne… O è un imbecille che si lascia menare per il naso dalle donne,    (aggressiva!)

– Non dici a me, spero… – domandava, avvilito, Piovanelli con un fil di voce, vedendo la moglie cosí fuori di sé. – Sai pur bene che io…

Tu? – inveiva la moglie. – Tu? Ma tu, il primo! Tu domani, se io morissi! Siete tutti gli stessi! Poveri figli miei! chi sa in quali mani cadrebbero! Con un tal uomo!    (davvero aggressiva!!)

Apprendiamo che il Piovanelli era sempre fedele alle donne gli piaceva. Lui è fedele per natura.

Nessuno meglio di lui poteva sapere quanto fosse ingiusta la moglie, dicendo cosí.

Santo Dio! Vera e propria mala sorte. Gelosa di lui! Fedele come un cane, per natura, una donna sola anche da scapolo gli era sempre bastata. Gli amici, in gioventú, lo burlavano per questo. Ma che poteva farci? Non gli piaceva cambiare. Forse… sí, magari non sapeva.

Apprendiamo inoltre che i suoi rapporti con le donne erano sempre difficili.

Perché… inutile negarlo; timido, con le donne; tanto timido da far compassione finanche a se stesso, certe volte, per le meschine figure che faceva.

E quante gliene diceva! Si sentiva violentare, povero Piovanelli, nella sua timidità.

lui che aveva creduto sempre difficilissima ogni conquista amorosa

Che cosa, poi, vuole il Piovanelli dal suo matrimonio? Lui vuole Cesira a comprendere e rispettare la sua natura, il suo carattere e la sua personalità. Il Piovanelli vuole Cesira a rispettare il suo modo di essere. Lui vuole Cesira a ammirarlo e amarlo.

E perché è che Cesira non fa nessuna di queste cose? Teodoro Piovanelli crede che il principale difetto del carattere di lei sia la gelosia: Cesira è gelosa delle altre donne che potrebbero tentarlo ad essere infedele. Allo stesso tempo Cesira è anche diffidente di tutti gli uomini che sarebbero tentati dalle donne. E Teodoro Piovanelli paga il prezzo.

Odiava il genere umano quella donna – tanto i maschi quanto le femmine – per quella sua terribile malattia.

Gli altri facevano il male, e lui ne doveva pianger la pena, giacché, per la moglie, il tradimento

di quei mariti era tal quale come se l’avesse commesso lui: gli toglieva la pace, l’amore di lei, tutte le gioje della famiglia, che aveva pur diritto di godere, lui, illibato com’era e con la coscienza tranquilla.

***

Così c’è un problema molto difficile: Teodoro Piovanelli vuole la moglie ad amarlo ma lei non riesce. Questo bisogno insoddisfatto è infatti indicibilmente doloroso per il Piovanelli.

La moglie non aveva saputo né voluto leggergli dentro, nell’anima

Diventava un supplizio per lui, ogni sera, la lettura del giornale. Sua moglie gli si metteva dietro le spalle e cercava, come un bracco, nella cronaca, i fatti scandalosi. Appena ne trovava uno:

Qua! Leggi qua! Hai letto? Lo vedi di che siete capaci?…

E giú una filza di male parole.

Gli altri facevano il male, e lui ne doveva pianger la pena, giacché, per la moglie, il tradimento

di quei mariti era tal quale come se l’avesse commesso lui

Poi improvvisamente, inaspettatamente, Cesira muore da infiammazione polmonare acuta.

Appena prima Cesira muore, Teodoro Piovanelli promette di essere fedele a lei. Anche in questo momento però Cesira si rivela di essere incapace di fornire al Piovanelli l’amore e l’ammirazione che lui ha bisogno.

Invano! La disperazione atroce in cui quella donna moriva per non volere, con ostinata ingiustizia, neppure in quel momento supremo fidarsi di lui, accordargli la stima che si meritava, riconoscere la verità del suo cordoglio, di quelle sue lagrime sincere, esasperò talmente Piovanelli,

Per sottolineare il suo punto di vista, Teodoro Piovanelli descrive quanto ha sacrificato durante i suoi 9 anni di matrimonio.

Per nove interi anni non aveva vissuto che per quella donna, assorto continuamente nel pensiero di lei, unico e tormentoso: che non avesse mai cagione di lamentarsi, di diffidar minimamente di lui; in assidua, scrupolosa, timorosa vigilanza di sé. Quasi con gli occhi chiusi, con le orecchie turate aveva vissuto nove anni; quasi fuori del mondo, come se il mondo non fosse piú esistito.

E nulla ha cambiato dopo la morte di Cesira.

Il mondo seguitava a vivere intorno a lui; col tramenío incessante, con le mille cure, le brighe giornaliere, svariate: lui n’era rimasto fuori, là serrato in quel cerchio di diffidente clausura, in quella casa vuota, ma pur tutta piena, come l’anima sua, degl’irti sospetti della moglie.

Da questi sospetti, dallo spirito ostile e alacre, dall’energia spesso aggressiva della moglie, egli – vivendo di lei e per lei unicamente – s’era sentito sostenere. Ora gli pareva d’esser rimasto come un sacco vuoto.

Il resto della storia si riferisce al titolo della novella. Pirandello descrive lo sforzo del Piovanelli di ri-emergere nella società e di formare nuovi rapporti dopo la morte di Cesira.

Una gran parte di sua difficoltà e infelicità? La sua natura è tale che vuole, disperatamente, onorare la sua promessa di Cesira… tuttavia il Piovanelli ha solamente 40 anni, e sarebbe naturale che vuole anche stabilire nuovi rapporti, che vuole anche soddisfare il suo bisogno d’essere amato.

{Paola: perché è che alcuni sono completamente narcisistiche (cioè, completamente insensibile al mondo che li circonda), mentre gli altri sono troppi tragicamente sensibili?}

{Paola: e perché è che alcune persone sono in grado di farsi carico della loro vita, mentre gli altri sono spinti e trainati dalle forze esterne?}

Poi Teodoro Piovanelli ri-trova una donna (Annetta, una prostituta), con cui ha avuto una relazione prima di sposare. (Il Piovanelli l’ha vista prima per la strada, ma non ha riconosciuto la sua presenza per paura di ciò che potrebbe dire Cesira.) Il Piovanelli razionalizza la sua visita a Annetta, concludendo che non rappresenta un tradimento di Cesira (da quando lui aveva avuto una relazione con Annetta in precedenza).

(Questo è pietosa logica torturata.)

Alla fine della novella, Teodoro Piovanelli passeggia lontano da Annetta. Il finale è ambiguo. Riuscirà a tornare? La mia ipotesi è che nel tempo tornerà… che i suoi bisogni biologici (e il suo personaggio) superanno il suo senso di lealtà verso Cesira. Almeno spero di sì!

{Paola: cosa ne pensi?}

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