Riassunto: L’imbecille

L’imbecille (L. Pirandello) è una novella terrificante, il più terrificante che abbiamo letto insieme.

La modernità della novella è incredibile, stupenda. Ho boccheggiato il momento in cui mi sono reso conto che cosa Pirandello intendeva dirci. (La novella ha una stupenda mancanza di umanità.)

La novella si svolge nel nord Italia prima dell’unificazione. È tardo l’autunno o l’inverno: è la sera, fa freddo e c’è una nebbia fitta.

L’Italia è sconvolta da un argomento sulla natura/forma del governo. Due uomini vecchi sui lati opposti del dibattito sono diventati nemici.

Leopoldo Paroni, uno dei uomini, è povero. Lui è anche intelligente e carismatico, un leader. Il Paroni è un oratore di talento, il tipo d’oratore che può causare gli uomini a unirsi e lottare per una causa. Lui può fare un ragionamento che convince e manipola.

Il Paroni dipinge se stesso come una vittima che è infuriato per quanto è successo.

Guido Mazzarini, l’altro uomo, è un politico. Lui è potente; probabilmente è ricco (il Mazzarini ha certamente accesso ai soldi). Il Mazzarini è accusato di comportamento non etico, cioè, di usando corruzione per vincere un’elezione. È implicito che il Mazzarini non abbia paura di usare il potere per fare soffrire i suoi nemici.

Il suicidio di Lilù Pulino, un repubblicano, è il catalizzatore della novella. Il lettore non viene mai detto perché si è suicidato il Pulino. A mio parere Pirandello voglia lasciare questo evento ambiguo e aperto per discussione.

Leopoldo Paroni crede che la morte di L. Pulino era sia un oltraggio e uno spreco. È quest’ultimo che è particolarmente mostruoso, un abominio.

Il Paroni crede che un repubblicano così disperato che considera il suicidio dovrebbe primo uccidere un monarchico e poi suicidarsi.

Dato che il Pulino si è semplicemente suicido, L. Paroni lo chiama un imbecille.

– Imbecille! sí, sí, lo dico e lo sostengo: imbecille! imbecille! Gliel’avrei pagato io il viaggio! Io, gliel’avrei pagato! Quando uno non sa piú che farsi della propria vita, perdio, se non fa cosí è un imbecille!

C’è simmetria nella novella: Luca Fazio, studente a Roma, è anche disperato e per caso prova anche di suicidarsi. Il Mazzarini gli impedisce e poi lo convince a uccidere Leopoldo Paroni prima di terminare la propria vita.

Luca Fazio fece di sí, piú volte, col capo. Poi seguitò:

– Mi vide con la rivoltella in pugno, e subito, anche dalla mia faccia, comprese che cosa stessi

per fare; mi corse innanzi; m’afferrò per le braccia; mi scosse e mi gridò: “Ma come? cosí t’uccidi? Oh Luca, sei tanto imbecille? Ma va’… se vuoi far questo… ti pago io il viaggio; corri a Costanova, e ammazzami prima Leopoldo Paroni!”

Paroni, intentissimo finora al truce e strano discorso, con l’animo in subbuglio nella tremenda aspettativa d’una qualche atroce violenza davanti a lui, si sentí d’un tratto sciogliere le membra; e aprí la bocca a un sorriso squallido, vano:

– …Scherzi?

Luca Fazio si trasse un passo indietro; ebbe come un tiramento convulso in una guancia, presso il naso, e disse, con la bocca scontorta:

– Non scherzo. Mazzarini m’ha pagato il viaggio; ed eccomi qua. Ora io, prima ammazzo te, e poi m’ammazzo.

Cosí dicendo, levò il braccio con l’arma, e mirò.

Paroni, atterrito, con le mani innanzi al volto, cercò di sottrarsi alla mira, gridando:

– Sei pazzo?… Luca… sei pazzo?

– Non ti muovere! – intimò Luca Fazio. – Pazzo, eh? ti sembro pazzo? E non hai urlato per tre ore

al caffè che Pulino è stato un imbecille perché, prima d’impiccarsi, non è andato a Roma ad ammazzar Mazzarini?

Leopoldo Paroni tentò d’insorgere:

– Ma c’è differenza, per dio! Io non sono Mazzarini!

Non è vero! Il Paroni è il Mazzarini. Il Mazzarini è il Paroni.

La novella si conclude con enorme ironia. Luca Fazio non uccide Leopoldo Paroni. Il Fazio gli fa scrivere una nota dicendo che Fazio avrebbe potuto uccidere il Paroni ma decise di non farlo, che il Paroni è stato un vigliacco, e che il Fazio non era un imbecille. Il Fazio avrà la nota in tasca quando si suicida.

Perché è terrificante questa novella?

Un intero paese è sconvolto da una guerra civile su un argomento sulla forma di governo. Gli uomini hanno perso il senso delle proporzioni. L’argomento in merito al governo non è più un dibattito razionale. Si tratta di “vincere e perdere”.

Di conseguenza gli uomini su entrambi dei lati del dibattito sono diventati immorali e non etici: i vecchi hanno convinto i giovanotti a commettere atti orribili di violenza.

Vedi?

  1. Paroni è il leader palestinese che convince una ragazza a commettere un attentato suicida in Israele.
  2. Mazzarini è Osama bin Laden che convince i ragazzi a volare un aereo in un edificio e uccidere migliaia di persone.

Simili atti, un ciclo non finito di terrorismo e vendetta… in Pakistan, India, Afghanistan, Iraq, Iran, Russia, Siria, Israele, Palestina, Libano, Arabia Saudita, Egitto, Yemen, Somalia, Libia, Francia, Inghilterra, Germania, America…

9/11

la maratona di Boston

Charlie Hebdo (Uccidiamo le persone a causa della satira?)

Che cosa siamo diventati?

Follia. Tristezza.

Come faceva a comprenderlo il Pirandello?

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